Ecodoppler aorta addominale: quando eseguirlo per diagnosticare un aneurisma
L’aneurisma dell’aorta addominale è una patologia piuttosto diffusa nella popolazione adulta, colpisce soprattutto il sesso maschile e può essere responsabile di gravi complicanze se non trattata in tempo.
Il rischio di sviluppare un aneurisma addominale aumenta sensibilmente quando sono affetti anche i familiari di primo grado; gli altri fattori di rischio importanti sono il fumo di sigaretta e l’ipertensione arteriosa.
Che cos’è un aneurisma e come si forma?
L’aneurisma è una dilatazione permanente dell’aorta che si forma quando il diametro di questa arteria supera i 3 centimetri. I valori normali arrivano al massimo a 2 centimetri, ma dipendono comunque dal sesso e dalla corporatura del paziente.
La causa più frequente che porta allo sviluppo di un aneurisma addominale è rappresentata dall’aterosclerosi.
Si tratta di una malattia molto diffusa nei paesi occidentali e che interessa tutti gli individui con l’aumentare dell’età; essa colpisce la parete delle arterie e, a livello dell’aorta, ne provoca un indebolimento progressivo. Questo processo patologico a sua volta causa una progressiva dilatazione del vaso sotto la spinta della pressione sanguigna.
Con il tempo, più l’arteria si dilata e più aumenta il rischio di una rottura.
La presenza di un aneurisma dell’aorta addominale è una condizione molto pericolosa proprio perché si manifesta quasi sempre senza sintomi, provocando un progressivo accrescimento dell’arteria e aumentandone quindi la pericolosità.
L’aorta è l’arteria più grossa del nostro corpo e, come possiamo immaginare, la sua rottura è un evento molto grave e potenzialmente mortale.
In questi casi si deve procedere con un intervento chirurgico in emergenza, che comunque ha una mortalità molto alta e può comportare complicanze fatali.
Quando si parla di aneurisma dell’aorta addominale la diagnosi precoce è fondamentale, perché permette di pianificare per tempo un intervento correttivo evitando il rischio di una rottura.
Al giorno d’oggi i progressi della medicina consentono di operare un aneurisma dell’aorta addominale con interventi sempre meno invasivi, estendendo la possibilità di trattamento anche ai pazienti più problematici per migliorarne la qualità di vita.
Molte persone potrebbero essere affette da un aneurisma addominale senza esserne a conoscenza. Il riscontro, infatti, avviene spesso casualmente in corso di esami fatti per altri motivi, ma i pazienti che rimangono all’oscuro del problema si portano dietro una vera e propria “bomba ad orologeria”.
La soluzione è semplice: un ecodoppler può diagnosticare immediatamente la presenza di un aneurisma dell’aorta addominale, e permette inoltre di pianificarne il trattamento più adatto.
In cosa consiste l’ecodoppler?
Si tratta una procedura non invasiva e non dolorosa che consente di ricavare informazioni importanti.
Inanzitutto è possibile misurare il diametro massimo dell’aneurisma, che è il parametro fondamentale per definire la gravità della malattia e l’eventuale indicazione all’intervento.
Oltre al diametro, l’ecodoppler consente di misurare l’estensione dell’aneurisma, la presenza di una trombosi parziale all’interno della parete dell’aorta, la concomitanza di un aneurisma iliaco oltre che di una aterosclerosi ostruttiva delle arterie che portano il sangue agli organi addominali e agli arti inferiori.
Naturalmente questo esame consente di effettuare dei controlli a distanza nei pazienti che sono stati operati, molto spesso evitando la prescrizione di esami più invasivi.
L’ecodoppler è consigliato nei pazienti di sesso maschile sopra i 65 anni di età, ipertesi o che abbiano parenti di primo grado affetti da questa malattia; per quanto riguarda il sesso femminile può essere consigliato nelle persone che fumano.
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