Trattamento della gamba gonfia: il ruolo della corretta elastocompressione
L’insufficienza venosa è una malattia che colpisce le vene delle gambe ed è caratterizzata dal progressivo peggioramento della circolazione venosa a causa della degenerazione delle valvole situate all’interno delle vene stesse.
Queste anomalie di funzionamento causano una incapacità da parte della circolazione venosa di drenare il sangue dalle gambe verso il cuore, processo che normalmente avviene in opposizione alla forza di gravità mentre camminiamo.
Nei casi più gravi questa patologia può causare la comparsa di una gamba gonfia, perché il ristagno di sangue diventa di una entità tale da provocare un accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei che non riesce più a essere riassorbito efficacemente.
Quando una gamba si gonfia compare il cosiddetto edema alla gamba, cioè un accumulo di acqua nello spazio extracellulare che si può osservare ad esempio quando le calze lasciano un’impronta sulla pelle o quando esercitiamo per alcuni secondi una pressione con il dito.
Perché compare una gamba gonfia?
L’edema alla gamba è sicuramente un problema estetico oltre che clinico, ma l’aspetto più grave è che se perdura nel tempo può cronicizzarsi diventando difficilmente reversibile. In questa situazione, se si aggiungono altri fattori patologici che compromettano la capacità di drenaggio dei liquidi, la gamba gonfia può trasformarsi in un linfedema.
Il sistema linfatico è una complessa rete di vasi che raccoglie acqua e cellule dai tessuti, mantenendo in equilibrio le sostanze che si trovano nello spazio situato fuori dalle cellule e che costituiscono un vero e proprio organo, la matrice extracellulare.
Quando viene richiesto un aumento della sua attività, il sistema linfatico potenzia il suo funzionamento e la sua capacità di riassorbimento di liquidi e di drenaggio, fino a raggiungere un limite massimo.
Oltre questa soglia i liquidi non riescono più a essere drenati efficacemente e compare una gamba gonfia, di consistenza via via più fibrosa e con il tempo soggetta allo sviluppo di infezioni.
Questa situazione diventa grave e difficilmente reversibile, e per questo motivo bisogna intervenire per tempo con lo scopo di ottenere un miglioramento clinico.
Qual è il trattamento corretto?
Il trattamento corretto della gamba gonfia in fase acuta consiste nell’applicazione di bendaggi con funzione anelastica, che si effettuano usando bende allo zinco oppure di altro materiale, che vengono lasciati in sede per alcuni giorni e associati ad una terapia farmacologica che agisce decongestionando i tessuti. Camminare in questa fase è fondamentale, perché sono proprio i muscoli del polpaccio il motore da sfruttare per svuotare la gamba gonfia dai liquidi in eccesso con la contenzione della benda.
In un secondo momento, quando l’edema alla gamba si sarà risolto, sarà possibile applicare una calza elastica che dovrà essere prescritta dallo specialista, dopo una corretta presa delle misure e scegliendo il materiale più adatto al singolo paziente. È molto importante non utilizzare la calza elastica in presenza di una gamba gonfia, perché non agisce in modo efficace e può addirittura peggiorare la situazione.
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